martedì 29 settembre 2015

La chiave

Ogni libro, ogni poesia, ogni parola scritta e poi letta da un pubblico si trascina dietro una collana fatta da pagine e pagine di critiche. Tutto opera di una figura estranea al mondo dell'autore ma che, più di lui, si sente in diritto e in dovere di apporre le proprie spiegazioni in calce all'opera in questione, una figura che vuol essere una guida, anche se nessuno glielo ha chiesto.

Sarò chiaro, nei brani seguenti non ci sono verità nascoste, o almeno non ce ne sono più di quante voi non ne scoprirete. La verità si srotola dinanzi agli occhi di chi la sa vedere e quindi non coglierete, in quello che c'è scritto, niente di più di ciò che sarete in grado di assimilare, e questa sarà e dovrà essere la pura verità per voi. Nessun ausilio, niente spiegazioni, leggete, assaporate e tutto ciò che rimarrà nel cuore dopo aver letto, sarà tutto ciò che in realtà io ho voluto scrivere per voi, niente di più, niente di meno.


È in un sussurro, in un respiro, la chiave di tutto quello che stiamo cercando è lì. I soldi, la salute, l'amore… in un respiro.

Succede quando ti siedi sul treno e guardi fuori dal finestrino, o magari in ufficio nella pausa caffè… metti a fuoco te stesso e la trovi: LA CHIAVE. Quante volte l'abbiamo cercata, affannati, affogati nel bisogno di avere quel qualcosa in più, per capire, per essere completi… appagati.

Certe volte ti guardi intorno e magari qualche domanda te la fai, tipo: "chissà dove corre quella signora?" "mi avrà notato quella ragazza o il suo sguardo era per qualcun altro?" "in quella macchina ci saranno persone senza problemi?" il tutto in fine, per arrivare a pensare alla ragnatela di vite che gli Dei ci tessono intorno e che prima o poi riusciremo a comprendere, anche senza avere qualcuno che ce la spieghi… la vita.

Fili sottili le vite altrui, schegge taglienti che ci sfrecciano vicino e quando ci toccano lasciano il segno. Tutte lo lasciano. Qualche segno dura di più, qualcuno di meno, ma tutti quanti ci rimangono addosso.

Tra una domanda e un sospiro, un caffè e un viaggio in treno, ogni giorno tendiamo ad inscatolare emozioni per paura di dimenticarle: luci, colori, sorrisi e speranze, tutte cose accartocciate nella tasca del "vestito buono della domenica", un vestito ormai da anni nell'armadio per paura di venir sgualcito. È proprio per questo che la chiave di tutto, la chiave per trovare quel piccolo tassello che perfeziona il quadro generale, si trova in un sospiro.

Un alito di istinto che sfila la prima perla, per mandare poi nel caos tutte le altre. Questo sospiro è un attimo di debolezza che ci rende liberi, in un mondo dove abbassare la guardia vuol dire perire. Un momento di defaillance, che ci salva la vita e libera noi stessi da tutte le maschere indossate giorno dopo giorno. È il buco nella tasca del vestito buono, è il lucchetto forzato della scatola delle emozioni, è uno specchio che ci permette di guardare le vecchie cicatrici nei punti nascosti, sono i ricordi tenuti a bada e le domande irrisolte, è il rendersi conto che la nostra ragnatela non è più spessa di molte altre… rendersi conto… sospirare… trovare la chiave e vivere.

Ecco di cosa parla il mio blog, altre spiegazioni, di altre persone ce ne saranno, forse, ma non saranno esatte.

J.L.

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