mercoledì 23 novembre 2016

La casa sull'albero

Da bambino amavo le case sugli alberi, ne costruivo di continuo. Tutti i bambini dovrebbero avere la possibilità di farlo, non solo per il gioco, è una questione di prospettiva: ti stai costruendo uno spazio, un rifugio, un pezzetto di mondo che, anche a distanza di anni sarà solo tuo. Quando ci ripasserai davanti, da adulto intendo, non potrai farne a meno...ci salirai di nuovo e comincerai a comprenderne l'importanza, la necessità di mantenere nella propria vita, uno spazio personale, segreto, semplice.
La casa sull'albero. Forse non è fatta solo di rami, legna e chiodi arrugginiti. Credo che il concetto rimanga lo stesso, ma quando cresci i materiali cambiano: tutte le cose che hai attorno inutilizzate, oggetti, persone, pensieri che chi ti sta vicino non usa o butta via, tutta questa roba per te mantiene una strana attrattiva, difficile da spiegare, ed è allora che si dovrebbe iniziare. Raccogli i cocci di una vecchia relazione e cominci ad assemblarli insieme ad una canzone che non senti da anni, poi prosegui e scegli il ramo giusto, quella parte di vita quotidiana che ti "avanza", che è li a prendere polvere, e ci sali sopra. Ti accorgi che le cose viste da li sono diverse: quando guardi il mondo dal ramo tranquillo della tua vita le situazioni che ti circondano perdono i contorni. Ci vuole qualche altro chiodo però, magari nuovo, magari il sorriso di una sconosciuta e la pacca sulla spalla di un collega che mai avresti detto, mischi il tutto con quel collante stupendo che sono i ricordi di qualche guaio fatto da adolescente, ed è quasi perfetta. Manca solo lei, quella che quasi dimenticavi, quella che non è stata il grande amore della tua vita, che non ha passato con te il tempo sufficiente perché tu possa mandarle ancora un messaggio, ogni tanto, per sapere come stanno i bambini. Lei insomma, quella che hai lasciato e non sai neanche il perché e adesso, quando sei nel tuo spazio, quasi ti manca.
Alla fine diciamocelo, nessuno si trasferirebbe in una casa su un albero dopo tutti i sacrifici fatti per vivere come un povero cristo normale, però nessuno resiste alla tentazione di toccare quell'albero quando ci passa davanti, anche perché, lo si voglia ammettere o no, quello è l'unico, vero, onesto spazio in cui potersi riparare senza vergognarsi, in cui poter essere indifesi senza aver paura, perché il resto della gente non può entrare nella casa sull'albero, se non sa la parola d'ordine.